LA STORIA DI AIMAN

La storia di Aiman. Cascina Verde non nasce solo con lo scopo di dare gli strumenti ai ragazzi per combattere le loro dipendenze, ma nasce come un luogo sicuro in cui ognuno può sentirsi veramente a casa, in cui ogni persona viene accolta e considerata come un essere umano, con le proprie difficoltà e fragilità, ma soprattutto con i propri pregi, qualità e con quelle potenzialità utili per migliorarsi giorno dopo giorno.

Cascina Verde è una grande famiglia, dove ogni persona ha il diritto di essere se stessa e in cui ogni storia di vita viene condivisa, ma soprattutto ascoltata e considerata, come nel caso di Aiman, uno degli ospiti di Cascina Verde.

Benvenuto Aiman, che ne dici di raccontarci un pò di te?

Ciao a tutti!

Io sono Aiman, provengo dalla zona del lago di Garda, ma è da molto tempo che non vivo in Italia: ho avuto la fortuna di poter trasformare la mia più grande passione, ovvero viaggiare, in un lavoro, permettendomi così di girare il mondo per tanti anni, per poi stabilizzarmi definitivamente nei paesi anglosassoni, come l’Inghilterra e gli Stati Uniti. Nonostante io abbia trovato la mia dimensione, riconosco di avere un problema: la tossicodipendenza. Calma! Sono una persona come tutte le altre e questo non fa di me un reietto della società! Sono un semplice ragazzo che ha riconosciuto e accettato di avere un problema e che ha deciso di voler riprendere in mano la propria vita e di volerla vivere in maniera più sana di come ha fatto fino ad ora.

Come ti sei accorto di avere un problema di tossicodipendenza?

Se devo dirla tutta, è stato molto difficile accorgermene. Fin da bambino, ho sempre avuto un estremo bisogno di essere amato e di essere considerato, perché a causa di esperienze negative, fra cui lacune genitoriali di natura affettiva, mi è sempre mancata quella cura che invece vedevo presente in altri miei coetanei.

Ho cominciato a fare uso di sostanze, nello specifico cannabis e psicofarmaci, per colmare quei vuoti che non mi permettevano di vivere sereno e ho iniziato per la prima volta a sentirmi apprezzato, in primis da me stesso.

Ho iniziato ad accorgermi di avere un vera e propria dipendenza a causa della fine della mia ultima relazione: i miei bisogni eccessivi e inadeguati di attenzioni e di amore, hanno fatto si che la persona al mio fianco si allontanasse sempre di più fino a cancellarmi dalla sua vita.

Queste mancanze mi hanno reso totalmente irresponsabile verso chiunque, per esempio verso il proprietario di casa, le banche o il mio datore di lavoro. Incominciavo a notare che più il rapporto con la sostanza si intensificava e più il rapporto con la società diventava problematico. Lì ho capito di avere un problema.

Come sei arrivato a Cascina Verde?
E’ stato un percorso abbastanza complicato!

Vivevo in Inghilterra e nel 2021 decisi di contattare la mia assistente sociale, che quando ero bambino si occupò della situazione problematica della mia famiglia, direttamente dall’Italia. Decisi di incontrarla e le raccontai la mia situazione. Ci siamo uniti e come una squadra abbiamo iniziato a cercare delle soluzioni.

Ad un certo punto mi ammalai a causa del Covid 19 e, non avendo una fissa dimora in Italia, fui costretto a restare in ospedale per 20 giorni.  Dopo essere guarito, sentivo il bisogno di andarmene: così raccolsi i soldi che avevo sul conto e decisi di andare ancora una volta in viaggio per l’Europa, ma questa volta in maniera completamente malsana. Terminai tutti i miei soldi e una notte mi ritrovai a Barcellona, in una situazione che ancora oggi faccio fatica a raccontare: derubato, picchiato e completamente alterato dalle sostanze, mentre contemplavo il suicidio.

Quando venni portato via dall’ambulanza, trovai il coraggio di chiedere aiuto e chiesi di incontrare uno psichiatra. Lo psichiatra si mise in contatto con la mia assistente sociale, che mi aiutò a tornare in Italia per iniziare questo nuovo percorso e soprattutto, per salvarmi la vita.

Qualche mese dopo il mio rientro in Italia, sono entrato in Cascina Verde e adesso sono qui da un anno!

Come funziona questo nuovo percorso? E soprattutto, come ti stai trovando?

In questo periodo, posso finalmente dire di aver raggiunto un sufficiente livello di benessere: mi sento bene, mi sono abituato alla routine della comunità, ma soprattutto ho cominciato a capire ciò che Cascina Verde può davvero offrirmi.

Il problema iniziale è stato proprio questo: sono entrato in un posto completamente nuovo ed è stato difficile adattarmi.

Cominciava a darmi fastidio il fatto di dover stare chiuso, di dover rinunciare a ciò che ero prima e a dover iniziare a uscire dalla mia zona di comfort.

Il segreto consiste nel dover resistere e combattere contro le proprie tentazioni, fino al punto in cui si comprende davvero ciò che la comunità può darti.

Mettiamo in chiaro le cose: questo posto non ti promette la cura, ma promette di insegnarti e di darti quegli strumenti per imparare a gestire le tue problematiche nella società. Nessuno ti dice che là fuori non ci saranno difficoltà o ricadute, ed è proprio per questo che la comunità ci insegna che ogni cosa che impariamo qui dentro, va acquisita e fatta nostra per poterla applicare nella vita di tutti i giorni.

 Secondo te, chi è una persona che ha delle dipendenze?

Una persona che ha delle dipendenze è una persona che ha vissuto una vita, come hanno fatto tutti, che ha delle fragilità, come hanno tutti, ma che ha un particolare problema, che attraverso la costanza e l’amor proprio, può essere risolto. La persona con dipendenze è una persona come tutte le altre: ama, vive ed è capace di ridere, ed è per questo che non bisogna considerarla come diversa, ma semplicemente come speciale!

 

Ringraziamo Aiman per la sua testimonianza.

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