Momo Zatti
Momo Zatti

Intervista a Monica “Momo” Zatti

Nel mese di Agosto pubblicheremo sul nostro blog alcune interviste con persone che condividono o hanno condiviso la loro vita con quella della nostra comunità. Iniziamo da Monica “Momo” Zatti, che abbiamo fotografato di fronte a uno degli ulivi che ha piantato nel periodo in cui era ospite di Cascina Verde.

Raccontaci un po’ di te: come sta andando la tua vita di tutti i giorni? 

Ciao a tutti!

La mia vita di tutti i giorni non è facile, come del resto tutto ciò che ho vissuto negli ultimi anni. In Particolare, quest’ultimo anno appena passato è stato abbastanza complicato, con tante prove da superare e difficoltà da affrontare.  Ma nonostante non sia riuscita a risolvere tutto.. mi ritengo soddisfatta, sia di dove mi trovo, sia di come sono, soprattutto. E tanto di questo va a Cascina Verde.

Come affronti le tue sfide quotidiane?

Alla mattina quando mi alzo rinnovo il mio intento di rimanere pulita e lo devo portare a sera. Ed ogni sera, seppur difficile, chiudo gli occhi pensando che un altro giorno è passato..

Quando e come sei arrivata a Cascina Verde? 

A cascina verde ci sono arrivata dopo 19 mesi di psichiatria in condizioni veramente pesanti, legate non all’utilizzo di droghe ma per tutto ciò che ho vissuto precedentemente.

Mi hanno accolta come una bambina. Qui tutto mi è stato re-insegnato. Dicono che sono stata rieducata, ma io penso che per la prima volta nella mia vita sono stata presa in carico ed educata.

Che cosa ha rappresentato per te la vita in comunità? 

La vita in comunità all’inizio mi è sembrata tosta, fatta di intervalli rigidi e regolari: si cominciava al mattino con la colazione, poi si passava alle pulizie e al settore lavorativo. A seguire si facevano i laboratori.

Facevano tutto ciò che fosse necessario per aiutare persone come me, che avevano perso il senso di vivere, motivandole ad una vita sana. Bisognava imparare a stare alle regole, portando a termine i compiti e i lavori affidatici. Il percorso singolo è basato su progetti personalizzati, che ti permettono di crescere e renderti autonomo, di riacquistare la voglia di fare.

Sarò sincera, Non è facile stare in comunità: si sta con persone sconosciute e tutto è in condivisione, ma piano piano si impara.

Ricordo i tanti pianti ma anche molti e diversi momenti di spensieratezza: durante la giornata venivano proposti i giochi comuni alla quale si era obbligati a partecipare per imparare il confronto con gli altri. Erano delle attività importanti per il nostro percorso di crescita.

Una particolarità che forse pochi sanno: la struttura non era chiusa a chiave, c’era fiducia in noi ospiti, ma anche paura: sapevamo che se fossimo usciti da lì senza aver raggiunto un equilibrio, saremmo finiti magari peggio di quando entrati.

Pensi che sia cambiato qualcosa nell’atteggiamento della società verso le persone che hanno delle dipendenze?

Non mi sembra, o perlomeno, non per quanto mi riguarda: non è facile nemmeno vivere con lo stigma o il pregiudizio che tante persone hanno nei miei confronti, che pensano all’esperienza in comunità come se fossi stata in una bolla. Ma la realtà è diversa, non è così..

Nonostante i primi mesi siano stati più che difficili.. quando ho imparato a capire come comportarmi è diventato più facile.

Ogni giorno si hanno dei compiti nuovi, nuovi obiettivi, nuove sfide.. ma bisogna affrontarle tutte. Questo è l’insegnamento di Cascina Verde.

 

Ringraziamo Monica Momo Zatti per la sua testimonianza.

Continuate a sostenerci, per proseguire il nostro lavoro e proporre nuove iniziative e progetti ai nostri ospiti.