parliamo di giovani

PARLIAMO DI GIOVANI

Sono in molti, in questi giorni, a dire quanto i teenager siano la fascia più penalizzata durante questi mesi di pandemia: noi parliamo di giovani da sempre, occupandoci di quelli con una fragilità più marcata.

I nostri ragazzi sono poveri di strumenti per affrontare la vita, sono ragazzi spesso non visti o iper investiti da aspettative grandiose che non sono riusciti a sostenere, sono ragazzi maltrattati fisicamente o psicologicamente, analfabeti affettivi, incapaci di reggere le richieste esterne perché arrivati alla giovane età poco attrezzati.

Ma soprattutto sono ragazzi incapaci di immaginarsi un futuro, di pensarsi attori del proprio futuro, terrorizzati dal diventare grandi decidono più o meno consapevolmente di fermarsi nel limbo della dipendenza senza accorgersi che una volta dentro da quel limbo da soli non se ne esce.

Parliamo di giovani, allora, ma senza pregiudizi: parliamo di quelli che arrivano da noi a diciotto anni, e hanno già provato tutte le sostanze, spesso sono stati in carcere, spesso per strada, molti hanno vissuto a Rogoredo.. non si fidano di nessuno.. ma soprattutto non si fidano di loro stessi e delle loro capacità.

Negli ultimi anni ci stiamo dedicando a loro; agganciarli, costruire un all’alleanza, abbattere le difese, offrire un’alternativa altrettanto valida, soddisfacente e rassicurante alla vita che fanno non è facile. Farli tornare a desiderare un futuro, accompagnarli a scuola o a qualsiasi traguardo che gli permetta di costruirsi una identità nuova, è un percorso lungo e difficile fatto di fallimenti, fughe, per fortuna anche di ritorni è successi.Per questo è nato il progetto “Spazio 18-24”.

Parliamo di giovani, e ai giovani, con il Progetto Ambulatoriale “Spazio 18-24”

L’obiettivo del progetto è sperimentare una modalità innovativa di lavoro per rendere più familiare l’esperienza della cura, normalizzandola e valorizzando i tratti più significativi per creare una possibilità di benessere fin dai primi momenti.
Sentirsi accolti è indispensabile per stabilire una relazione di fiducia che introduce un percorso di cambiamento.

Quello con l’ambulatorio diventa un appuntamento stabile ma sempre diverso, alternando colloqui individuali con psicologi e se utile psichiatri, a gruppi di parola per i ragazzi; gruppi con i genitori e laboratori esperienziali (Circo – Teatro – Fotografia – RAP – Videomaker – tatuaggi) condotti da esperti accompagnati da un educatore che poi li seguirà eventualmente in Comunità.

A questo si aggiunge la possibilità di far frequentare i laboratori anche a ragazzi del territorio che possono così avvicinarsi a questi problemi con scopo preventivo e di riduzione dello stigma che spesso è associato a questi problemi.

È così che parliamo ai giovani: con il loro linguaggio, con i loro interessi, con le loro passioni. Aiutaci a farlo: fino a Pasqua puoi contribuire ai nostri progetti anche acquistando una colomba, un uovo o un cesto pasquale dal sito Bennati, collegandoti a questo link.